November 28, 2017

E’ meglio un retainer incollato o una mascherina trasparente rimovibile? Abbiamo un nuovo trial clinico.

La contenzione è uno dei tanti argomenti controversi in ortodonzia. Questo nuovo studio ci fornisce informazioni utili.

Ho spesso pubblicato post sulla contenzione. Ho concluso che vi sono vantaggi e svantaggi in ogni metodica. Comunque, in genere, il tipo di retainer che utilizziamo deriva da una scelta, nostra o dei nostri pazienti. Ciò nonostante non ci sono molte informazioni a supporto della scelta. Ritengo che questo studio possa fornirci informazioni utili da un punto di vista clinico. Il trial è stato condotto da un gruppo del nord dell’Inghilterra.

Solo per caso, sembra che il nord dell’Inghilterra sia una fucina di trial clinici in ortodonzia. Probabilmente è grazie al meteo.

 

Lo studio è stato pubblicato dall’EJO.

Bonded versus vacuum-formed retainers: a randomized controlled trial. Part 1: stability, retainer survival, and patient satisfaction outcomes after 12 months

Parte I condotta dall’autore K Forde. doi:10.1093/ejo/cjx058

Parte II condotta da Madeleine Storey doi:10.1093/ejo/cjx059

Come al solito, entrambi questi utilissimi lavori dello EJO sono a pagamento. Gli autori hanno pubblicato lo studio in due parti. Ho deciso di riassumerli in un unico breve post..

Gli autori hanno provato a dare risposta alla seguente domanda:

“Esistono differenze, ad entrambe le arcate, nell’efficacia, nel giudizio del paziente e nel rispetto parodontale tra le mascherine di contenzione trasparenti (realizzate sotto vuoto -VFR-) ed i retainer incollati (BRs)?”

Cosa hanno fatto?

Hanno realizzato un RCT a due gruppi paralleli con una distribuzione 1:1.

Il PICO (PICR) era:

Partecipanti:    Pazienti che stavano completando la terapia con apparecchiatura fissa

Intervento:       VFRs utilizzati solo di notte, ad entrambe le arcate

Paragone:       BRs ad entrambe le arcate

Risultati:          Permanenza del retainer, soddisfazione del paziente misurata mediante   questionario, recidiva misurata mediante l’Indice di irregolarità di Little e la salute parodontale.

Hanno realizzato una buona generazione della sequenza, ed un buon occultamento e collocamento attraverso buste sigillate. Non fu possibile mantenere ignaro il paziente o l’operatore. Importante, non fu possibile celare il paziente a cui fu registrata la recidiva dai modelli di gesso.

Hanno registrato i dati all’inizio del trattamento ed in diverso momenti. Discuterò solo dei dati iniziali e dopo 12 mesi.

Ritengo sia stata un’ottima cosa che gli autori abbiano realizzato un’analisi “Intention to Treat”. Ciò significa che hanno raccolto ed analizzato i dati anche dei partecipanti che hanno perso al controllo o che non erano riusciti ad usare i retainers. E’ stata realizzata un’analisi statistica rilevante.

Cosa trovarono?

Furono arruolati 60 partecipanti, 30 trattati con i Brs e 30 con i VFRs. I gruppi erano simili in partenza.

Analizzando la stabilità, ci hanno fornito una notevole quantità di dati. Mi sono concentrato sui più importanti. In tabella vi sono la quantità di recidiva misurata con l’indice di Little. I dati non avevano una distribuzione normale, quindi li hanno presentati come intervallo di mediana ed interquartile.

BR VFR P
Maxilla 1.1 (1.56) 0.76 (1.55) 0.61
Mandible 0.77 (1.46) 1.69 (2.0) 0.008

L’indice di sopravvivenza dei retainers superiori non risultò differente. Il 63% dei BRs ed il 73% dei VFRs arrivarono a dodici mesi. Tale differenza non risulto’ significativa né statisticamente né clinicamente. All’arcata inferiore, arrivarono al dodicesimo mese il 50% dei BRs e l’80% dei VFRs. Tale differenza risultò significativa sia clinicamente che statisticamente.

I dati circa la soddisfazione dimostrano che più pazienti hanno riportato difficoltà alla masticazione ed alla fonazione con i VFRs e maggiore scomodità con i BRs.

Infine, hanno dimostrato che la presenza dei BRs aumentava l’accumulo di placca, di infiammazione gengivale e di tartaro se paragonata ai VFRs. Comunque, a dodici mesi, i dati suggeriscono che non vi erano state implicazioni sulla salute parodontale.

La loro considerazione finale fu che paragonando i BRs con i VFRs:

  • Non furono riscontrate differenze circa la salute parodontale.
  • Nessuna differenza nella recidiva all’arcata mascellare
  • All’arcata mandibolare i BRs sono più efficienti rispetto ai VFRs nella prevenzione delle recidive
  • Non vi sono differenze nell’indice di sopravvivenza dei retainers all’arcata superiore. All’arcata inferiore, i BRs mostrarono un tasso di fallimento più alto.
  • Il paziente pulisce meglio con il VFR che con il BR.
  • I BRs danno minori difficoltà per quanto riguarda la masticazione e la fonazione.
Cosa ne penso?

Penso che lo studio sia stato ben condotto. Hanno usato un buon metodo e le scoperte sono interessanti. Ad ogni modo, dobbiamo essere cauti nell’interpretazione perché la dimensione del campione è stata basata sui cambiamenti dell’allineamento dell’arcata. Di conseguenza, potrebbe non essere abbastanza potente per la ricerca di altri parametri. Ciò risulta particolarmente importante quando non si evince differenza tra gli interventi.

Gli autori potrebbero essere criticati poiché non hanno misurato la collaborazione con i VFRs. Ritengo che ciò non sia determinante poiché l’intervento era la prescrizione del retainer. Se i partecipanti non hanno usato il retainer, questo riflette la situazione della vita reale.

Lo studio ci ha fornito molte informazioni utili. La mia sensazione è che i BR hanno degli svantaggi, per esempio il più alto tasso di fallimento e l’accumulo di placca e tartaro. Ad ogni modo, anche i VFRs hanno problemi, ad esempio i pazienti hanno riportati fastidi alla masticazione ed alla fonazione. Ciò nonostante, siccome fu richiesto l’utilizzo notturno, mi chiedo se queste siano state reali difficoltà. Non sono neanche sicuro se la differenza nell’entità delle recidive risultò rilevante da un punto di vista clinico.

Il mio retainer preferito è il VFR notturno, e questo studio rafforza la mia opinione. Ma ognuno può interpretare i dati per realizzare il proprio protocollo.

 

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