Le Tads sono un valido rinforzo dell’ancoraggio: un nuovo trial.
Questo post riguarda un nuovo trial che ci fornisce informazioni utili sui mezzi di ancoraggio temporaneo nel rinforzo dell’ancoraggio. Ho ritenuto i risultati interessanti e rilevanti da un punto di vista clinico.
Il controllo dell’ancoraggio rappresenta un punto critico nel raggiungimento dei risultati ortodontici. I mezzi di ancoraggio temporaneo (TADs) hanno rivoluzionato il controllo dell’ancoraggio. Recenti trial e revisioni sistematiche hanno dimostrato che sono efficienti.Ho la sensazione che questo nuovo trial aggiunga qualcosa alle nostre conoscenze su questa tecnica ortodontica, relativamente recente. Lo studio è stato condotto da un team svedese e pubblicato dall’American Journal of Orthodontics. Ritengo una bella cosa che lo studio sia consultabile gratuitamente.
Rinforzo dell’ancoraggio medianteminiviti e gruppi di molari negli adolescenti: un randomized control trial
Niels Ganzer, Ingalill Feldmann, and Lars Bondemark: Am J Orthod Dentofacial Orthop 2018;154:758-67
Doi: https://doi.org/10.1016/j.ajodo.2018.07.011
Questo rappresenta il resoconto più importante su questo trial. In precedenza ho già pubblicato un altro post che analizzava il rapporto costo efficacia.
Cosa si sono chiesti?
Si sono chiesti la seguente domanda:
Le TADs riescono a garantire un ancoraggio superiore ai blocchi di molari?
Hanno effettuato l’analisi mediante un trial. Il PICO (PICR) era:
Partecipanti: pazienti ortodontici di età compresa tra 11 e 19 anni, bisognosi di trattamento ortodontico con estrazioni dei primi premolari superiori e rinforzo dell’ancoraggio. Quest’ultimo fu calcolato in circa il 75% dello spazio da chiudere mediante retrazione dei denti anteriori.
Intervento: TAD e chiusura dello spazio mediante molle Ni-Ti di di 150gr di forza.
Controlli: blocchi di molari dal secondo molare al secondo premolare. La chiusura dello spazio fu realizzata con tie backs attive con 150 gr di forza.
Risultato: perdita di ancoraggio durante il livellamento ed allineamento e durante la fase della chiusura dello spazio.
Il disegno di questo trial è importante da un punto di vista clinico . Vale la pena sottolineare che i due approcci prevedevano metodiche differenti di applicazione della forza durante la chiusura dello spazio. Ritornerò su questo punto in seguito.
Gli autori hanno realizzato il calcolo della dimensione del campione in modo chiaro, la randomizzazione mediante busta sigillata e l’occultamento dell’assegnazione.
I dati furono raccolti dai modelli di studio scannerizzati all’inizio del trattamento (T1), alla fine della fase di livellamento ed allineamento (T2) e dopo la chiusura dello spazio (T3). Le scansioni sequenziali furono sovrapposte sul palato. Furono quindi calcolati i movimenti dei molari, le rotazioni, il tip ed il torque.
Cosa hanno trovato?
Furono inseriti nel trial 80 partecipanti. 7 del gruppo TADs furono persi, e 2 pazienti del gruppo con ancoraggio molare non completarono lo studio.
La mia revisione verterà solo sui dati della perdita di ancoraggio. Li ho inseriti in questa tabella.
Fase del trattamento | TADs | Ancoraggio molare | Differenza
(95% CI) |
P |
Livellamento ed allineamento | 1.2 | 1.4 | 0.1 (-0.2, 0.5) | 0.49 |
Chiusura dello spazio | 0.2 | 2.4 | 2.2 (1.7-2.8) | 0.001 |
Gli autori non hanno riscontrato differenze tra i due gruppi nella durata dei trattamenti. La fase di allineamento e livellamento è durata 10.5 mesi per il gruppo TADs e 9.3 nel gruppo ancoraggio molare. Invece, la chiusura dello spazio durò 8.9 mesi per il gruppo TADs e 9.0 mesi nel gruppo ancoraggio molare.
Gli autori hanno concluso:
“Le miniviti hanno fornito un ancoraggio superiore rispetto a quello molare, soprattutto durante la fase della chiusura dello spazio”
Cosa ne penso?
Gli autori hanno realizzato un buon trial con un numero sufficiente di pazienti, ed hanno risposto ad una domanda rilevante da un punto di vista clinico. I loro metodi sono stati eccellenti ed il trial è stato condotto bene, con pochi pazienti persi. Come al solito, esistono varie problematiche da analizzare quando si interpretano i risultati. Innanzitutto, c’è stato un numero differente di pazienti persi, maggiore nel gruppo TADs. La maggior parte delle differenze erano dovute a perdita al follow up a causa di impronte scadenti ed interruzioni di trattamento. Ciò nonostante, hanno realizzato un’analisi basata sugli intenti di trattamento il che può ridurre eventuali bias dovuti a differenze delle percentuali di completamento.
Sono rimasto un po’ perplesso nel vedere che hanno utilizzato molle NiTi nel gruppo TADs e legature attive nel caso dei pazienti con l’ancoraggio molare. Gli autori hanno sottolineato che queste due applicazioni hanno generato il medesimo livello di forza. E’ importante dire che sappiamo bene che l’uso di legature attive soffre di una maggiore quota di decadimento della forza” rispetto alle molle NiTi. Ad ogni modo, altri trial hanno dimostrato come non vi siano differenze nella velocità di chiusura dello spazio nelle due metodiche. Di conseguenza, dovete decidere voi se ciò influenza la vostra interpretazione dello studio.
La mia sensazione è che questo sia un ulteriore studio che dimostra l’efficacia delle TADs, ma avrei preferito avessero usate molle NiTi per entrambi i gruppi.
Emeritus Professor of Orthodontics, University of Manchester, UK.