Le apparecchiature miofunzionali sono economicamente vantaggiose: un nuovo trial.
Un paio di settimane fa ho pubblicato un post molto popolare sulle apparecchiature miofunzionali. Quest’ultimo è su un nuovo trial che considera il loro vantaggio economico.
Le apparecchiature miofunzionale sono apparecchi intraorali, simili a posizionatori. Il loro principale vantaggio rispetto ad altre apparecchiature è che sono preformate. Di conseguenza, le possiamo far utilizzare senza dover rilevare l’impronta per commissionare l’apparecchiatura al tecnico. In teoria tutto ciò è fantastico. Questo nuovo post riguarda un secondo articolo, di un trial di cui ho già parlato in precedenza. L’hanno realizzato Emina Čirgić ed un gruppo di Goteborg, Svezia. E’ stato pubblicato dallo European Journal of Orthodontics
Emina Čirgić et al
European Journal of Orthodontics, 2017, 1–7 doi:10.1093/ejo/cjx077
Gli autori hanno posto la seguente domanda:
“Esiste una differenza di costi nel ridurre l’ovj con un’apparecchiatura miofunzionale preformata piuttosto che con un attivatore di Andresen?”
Cosa hanno fatto?
Hanno realizzato un ampio RCT multicentrico, nell’ambito di studi di odontoiatria generale.
Il PICO (PICR) era:
Partecipanti: 97 bambini con età media di 10.3 anni, (SD+1.64) ed ovj maggiore di 6 mm.
Intervento: apparecchiature miofunzionali
Paragone: Attivatore di Andresen
Risultato: Successo e costo sociale del trattamento. Ciò includeva sia i costi Diretti (tempo alla poltrona) sia quelli Indiretti (tempo e costi per genitori).
La randomizzazione, l’oscuramento e l’abbinamento sono chiari. I dati sono stati raccolti ed analizzati in cieco.
I dentisti generici hanno fornito i trattamenti sotto la supervisione di ortodontisti. Questo è quanto avviene normalmente in Svezia.
Hanno chiesto ai partecipanti di utilizzare le apparecchiature di notte e per due ore di giorno. Il tutto per un totale di 12-14 ore.
Cosa hanno trovato?
Furono classificati come di successo i casi con ovj finale minore di 3mm. I casi con ovj invariato a fine trattamento vennero classificati come falliti. Il tempo medio di trattamento per l’Andreasen fu di circa 1.5 anni, per l’apparecchiatura miofunzionale di 1.2. Tale differenza non era statisticamente significativa.
I trattamenti risultarono di successo nel 37% dei casi.
Ho estrapolato i dati e li ho inseriti nella tabella.
Mean values (SD) of canine movement in experimental and placebo groups with confidence intervals, mean differences, and P values (Mann-Whitney U test) | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
? Experimental side (mm) 95% Confidence interval Placebo side (mm) 95% Confidence interval Mean difference (mm) Pvalue | ? | ||||||
Lower bound Upper bound Lower bound Upper bound | ? | ||||||
T0-T1 1.81 | ? | ? | ?0.26 1.68 1.93 0.79 | ? | ? | ?0.40 0.60 0.98 1.01 0.00∗ | ? |
T1-T2 1.40 | ? | ? | ?0.51 1.16 1.64 0.80 | ? | ? | ?0.40 0.61 0.99 0.60 0.00∗ | ? |
T2-T3 1.59 | ? | ? | ?0.38 1.41 1.77 0.79 | ? | ? | ?0.25 0.67 0.91 0.80 0.00∗ | ? |
Le loro conclusioni finali furono che
- I trattamenti miofunzionali risultarono più convenienti se paragonati a quelli con gli attivatori, perchè non vi furono costi di laboratorio e vi furono meno emergenze rispetto agli attivatori.
- Entrambe le apparecchiature mostrarono una scarsa percentuale di successo.
Cosa ne penso?
Penso che lo studio sia stato ambizioso, condotto in condizioni “reali”. Non è facile. E’ importante sottolineare che lo studio ha fornito dati circa i costi ed il progresso del trattamento. Questi sono risultati molto utili, sia per i pazienti che per gli operatori. Ancora, è stato molto bello leggere uno studio su apparecchiature funzionali senza cefalometrie.
Sono stato molto critico, ma ho evidenziato che gli autori hanno inserito più pazienti nel gruppo miofunzionale rispetto all’attivatore. Ne consegue che potrebbe esserci stato un problema con la randomizzazione. Di conseguenza lo studio può presentare bias.
Mi avrebbe fatto molto piacere leggere un simile studio per il twin block, probabilmente verrà fatto.
Non posso fare a meno di essere dispiaciuto per la bassa percentuale di successo di entrambi gli approcci. Quando abbiamo studiato il twin block, il tasso di insuccesso era del 20%. In effetti tali trattamenti vennero condotti da ortodontisti specialisti, più esperti rispetto ai dentisti generici. Anche se questa è solo una congettura.
Una critica che sono sicuro verrà mossa da parte dei medici o ortodontisti miofunzionali è che non furono prescritti gli esercizi respiratori raccomandati. Spero venga presto realizzato un ulteriore studio, che comprenda anche gli esercizi.
Commenti finali
Per concludere, questo lavoro è un ottimo esempio di studio delle apparecchiature miofunzionali. Probabilmente, il “consulente scientifico” myobrace o la stessa azienda potrebbero iniziare a lavorare con studi simili. L’unica cosa è che tale approccio richiede tempo, fatica e volontà di randomizzare.
Penso che io stesso utilizzerei le apparecchiature miofunzionali, se altri trial mostrassero più alte percentuali di successo. Nel frattempo, continuerò ad usare il Twin Block a causa dell’evidenza sull’efficacia derivata dai trial realizzati.
Emeritus Professor of Orthodontics, University of Manchester, UK.