L’Espansore Rapido Palatale (ERP) ancorato all’osso aumenta la respirazione nasale: un buon trial randomizzato
E’ giunto il momento che pubblichi un trial. Questo studio ha valutato gli effetti dell’apparecchiatura ERP ancorato all’osso. Penso sia un ottimo lavoro.
L’apparecchiatura ERP originale è ancorata ad i denti, ed attraverso questi la forza viene trasmessa al mascellare. Un recente sviluppo ha visto utilizzare miniviti per ancorare tali apparecchiature al palato. La forza viene così applicata direttamente alle ossa mascellari. In teoria tale approccio riduce gli effetti di proclinazione dento alveolari. Ciò significa che tali apparecchiature innovative possono avere un effetto scheletrico maggiore ed ottenere un ampliamento più significativo delle prime vie aeree rispetto agli espansori ancorati ai denti.
l gruppo degli autori è svedese, di Orebro, e tedesco, di Homburg. Il lavoro è stato pubblicato dall’EJO.
Effects on nasal airflow and resistance using two different RME appliances: a randomized controlled trial
Farhan Bazargani , Anders Magnuson and Björn Ludwig European Journal of Orthodontics, 2017, 1–4 doi:10.1093/ejo/cjx081
Purtroppo lo studio è disponibile a pagamento, gratuito ai soli soci EOS. Mi domando se sarebbe possibile renderlo aperto a tutti.
Cosa hanno chiesto?
Gli autori hanno realizzato uno studio semplice con una domanda molto diretta;
“La scelta dell’uso di un ERP ad ancoraggio dentario (TB) piuttosto che misto scheletrico-dentario (TBB), può influenzare il transito di area nasale, nonché la resistenza nasale, in pazienti in crescita con mascellare stretto?”
Cosa hanno fatto?
Hanno realizzato un trial randomizzato controllato. Il PICO (PICR) era:
Partecipanti: 40 bambini con età compresa tra 8 e 13 anni, cross bite mono o bilaterale e mascellare stretto.
Intervento: Apparecchiatura ERP ancorata ai denti (TB)
Confronto: Apparecchiatura ERP mista ancorata ai denti ed all’osso (TBB)
Risultato: Misurazione rinomanometrica delle vie aeree nasali e della resistenza nasale prima e dopo l’espansione. Sono stati misurati anche i movimenti dentari.
Sono proprio contento che gli autori non si siano impantanati nella varie misurazioni cefalometriche e del volume delle vie aeree, con diversi tipi di test, nella spasmodica ricerca di un significato. Al contrario, hanno semplicemente misurato gli effetti del trattamento sul flusso aereo nasale etc. Questo è un’ottima misurazione perché si focalizza su ciò che realmente conta per il paziente.
Penso che sia la randomizzazione, sia l’occultamento dell’assegnazione sia stata buona. Hanno registrato “ciechi” tutti i dati, compreso il flusso d’aria.
Cosa hanno scoperto?
Hanno completato il trial e recrutato 40 partecipanti. Purtroppo 4 dei TB e 6 dei TBB non hanno completato lo studio. Di conseguenza, siccome il numero dei pz persi non è stato uguale, ci può essere un certo bias nello studio. Gli autori hanno gestito tale aspetto, in qualche modo, attribuendo dei valori ai pz persi al controllo.
Le loro scoperte sono state interessanti e clinicamente rilevanti. In breve, hanno valutato come all’inizio del trattamento non vi fossero differenze tra i due gruppi. Dopo l’espansione, è stato riscontrato un maggiore flusso nasale di aria nel gruppo TBB con differenza media di 51.0 cm 3 /s (95% CI 9.6-92.5). In maniera simile, si è avuta una maggiore riduzione della resistenza nasale al flusso di aria nel gruppo TBB, con differenza media di -0.21 Pa s/sm 3 .
Riassumendo, non sono state osservate differenze nei movimenti dentari. Comunque, l’ERP TBB ha dato effetti significativi nell’aumento del flusso di aria nasale e nella riduzione delle resistenze nasali.
Gli autori hanno sottolineato che la quantità di riduzione della resistenza nasale è risultata equivalente agli effetti degli spray decongestionanti, quindi clinicamente significativa.
Infine, nella discussione, affermano che la loro sensazione è che i TBB sono risultati più efficienti per il fatto che la forza viene trasmessa direttamente alle ossa, e non è mediata dai denti.
Cosa ne penso?
Penso che lo studio sia interessante e rilevante da un punto di vista clinico. Gli autori lo hanno condotto bene e descritto in maniera molto chiara. Inoltre, hanno gestito in maniera accettabile anche il problema dei “drop out”. E’ stato molto positivo anche il fatto che hanno ottenuto risultati significativi clinici e statistici.
Questo studio aggiunge qualcosa ai dati dell’efficienza degli ERP sulle vie aeree superiori. Sembra che l’uso dell’ERP scheletrico sia clinicamente efficiente.
Comunque, prima che i dottori del flusso aereo ortodontico e gli ortodontisti miofunzionalisti si eccitino troppo. Dobbiamo ricordare che l’apparecchio studiato è un ERP ad ancoraggio scheletrico. Non sappiamo ancora nulla riguardo apparecchi rimovibili, semi rimovibili o altri mezzi magici.
Emeritus Professor of Orthodontics, University of Manchester, UK.