November 28, 2017

I casi trattati con l’estrazione dei canini superiori hanno un bell’aspetto

Talvolta riteniamo che un canino incluso non possa essere riposizionato e di conseguenza decidiamo di estrarlo, sostituendolo con il primo premolare. Questo studio ci fornisce ottime informazioni circa la resa estetica di tale approccio.

Nonostante le moderne biomeccaniche ci consentano di riposizionare la maggior parte dei canini inclusi, in alcuni pazienti dobbiamo ancora ricorrere alla loro estrazione. A titolo d’esempio, in quei casi con forte affollamento, o dove abbiamo un contatto serrato tra il primo premolare e l’incisivo laterale, o ancora quando il canino si trova in inclusione palatale molto ectopica. Anche se noi tutti conosciamo dei casi eroici, dobbiamo comunque valutare se l’allungamento del tempo del trattamento ortodontico necessario per il riposizionamento del canino incluso sia sempre la migliore soluzione per il paziente.

La critica all’estrazione del canino riguarda sia la resa estetica, sia la funzione occlusale. Tali valutazioni provengono da case report o da opinioni di esperti. In questo studio gli autori hanno valutato la resa estetica di pazienti trattati mediante l’estrazione dei canini.

Gli autori del lavoro, pubblicato dall’AJO-DO, sono di Manchester e Chesterfield, Inghilterra del Nord.

Extraction of maxillary canines: Esthetic perceptions of patient smiles among dental professionals and laypeople

Badri Thiruventakachari et al,

Am J Orthod Dentofacial Orthop 2017;152:509-15

Lo studio è stato effettuato per rispondere alla seguente domanda:

“ Nel giudizio da parte di ortodontisti, dentisti e gente comune, esiste una differente percezione dell’estetica del sorriso dei pazienti trattati con l’estrazione dei canini piuttosto che dei premolari superiori?”

Cosa hanno fatto?

 

Hanno effettuato una studio retrospettivo, analizzando i dati di gruppi di pazienti di un dipartimento ortodontico.

Hanno selezionato i pazienti che avevano ricevuto l’estrazione di uno o di entrambi i canini superiori e li hanno confrontati con un gruppo che era stato trattato con l’estrazione di uno o di entrambi i primi premolari.

Tutti i casi erano stati conclusi con un ottimo risultato.

Sono state rilevate le fotografie del volto e dei denti anteriori, successivamente sottoposte in maniera casuale e “cieca” al giudizio di esaminatori che le hanno valutate. Il gruppo di esaminatori includeva 10 ortodontisti, 10 dentisti e 10 persone comuni. Per la valutazione dell’attrattività delle fotografie fu utilizzata la scala Likert a 10 punti

Fu calcolato il valore medio di ogni fotografia, confrontando i gruppi mediante test statistici rilevanti.

Cosa hanno trovato?

Inclusero 24 pazienti nel gruppo dell’estrazione del canino e 24 nel gruppo controllo. Il gruppo dell’estrazione del canino era composto da 14 casi monolaterali e 10 bilaterali.

Non emerse alcuna differenza nella valutazione estetica tra l’estrazione del canino o del premolare. La differenza media nel punteggio era 0.33 (95% IC – 0.26-0.91). Anche da un punto di vista clinico non furono riscontrate differenze significative.

Gli autori conclusero che:

“Non vi sono differenze nell’estetica del sorriso dei pazienti che sono stati trattati con l’estrazione dei canini piuttosto che dei premolari”.

“L’estrazione dei canini dovrebbe essere discussa come una possibile scelta di trattamento, quando tale approccio presenta dei vantaggi”.

Cosa ne penso?

Devo dichiarare un mio interesse specifico, dal momento che conosco molto bene gli autori. Comunque, penso che lo studio sia molto interessante da un punto di vista clinico, poiché ci fornisce delle utili informazioni .

Iniziamo dall’analisi dei difetti potenziali dei metodi. Innanzitutto, si tratta di uno studio retrospettivo di casi selezionati, finiti molto bene. Ciò significa che le conclusioni sono valide solo per casi ben trattati. Sarebbe stato meglio, da un punto di vista metodologico, coinvolgere i pazienti in un trial e casualmente includerli nel gruppo estrazione canino o premolare. In questo modo avremmo potuto avere i risultati anche dei casi non finiti bene. Comunque, per questo tipo di studio ci vorrebbero molti anni e diversi centri a causa dello scarso numero di pazienti in grado di soddisfare i criteri di inclusione. Di conseguenza, questo studio probabilmente è il meglio che si possa fare.

L’altro problema è che le immagini sono “statiche”, non dinamiche. Questo può essere considerato un problema. Ancora una volta, penso che questo sia quanto di meglio si possa fare con i dati routinari.

Infine, gli autori non hanno fatto il calcolo della dimensione del campione. Ciò significa che lo studio potrebbe non avere potenza a sufficienza da trovare una differenza tra i gruppi. Comunque, quando ho analizzato la dimensione dell’effetto, è risultato molto piccolo. Ciò mi rassicura un po’, anche se dovremmo comunque considerare tale aspetto quando valutiamo la forza dello studio.

Questo è il primo lavoro che ha analizzato tale domanda e le scoperte sono clinicamente interessanti. E’ importante considerare che gli autori non hanno esaminato la funzione occlusale e protezione canina dell’occlusione. Ma l’evidenza a supporto di tali concetti è molto debole. Mi aspetto un bel po’ di discussione a riguardo!!

Sarò certamente rassicurato da questo studio quando riterrò che l’estrazione del canino permanente rappresenti la migliore soluzione per il paziente.

 

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