Dobbiamo parlare di Ortodonzia Miofunzionale…
In questo post ho intenzione di rivisitare il concetto di ortodonzia miofunzionale. Ho deciso di farlo perché c’è stato un aumento della pubblicità di tale tipo di trattamento.
Questa è la mia posizione accademica a riguardo. Ne ho già parlato in precedenza.
Cos’è l’ortodonzia miofunzionale?
La principale fautrice dell’ortodontia miofunzionale è una azienda chiamata Myofunctional Research. Si trova in Australia, con rami in Olanda ed in USA.
La filosofia di trattamento della Myofunctional Research parte dall’ipotesi che la principale causa di malocclusione e di crescita anomala cranio facciale sia la disfunzione dei tessuti molli. Nulla di nuovo poiché tale concetto è il dogma principale della teoria della Matrice Funzionale di Moss. Questa teoria viene estrapolata per portare avanti il concetto che il trattamento ortodontico allinea efficacemente i denti, ma non cura la causa della malocclusione legata ai tessuti molli.
L’ortodonzia miofunzionale è differente poiché agisce a livello dei tessuti molli e della respirazione, quando il bimbo è piccolo. Ciò significa che il trattamento Miofunzionale può far crescere i mascellari, espandere le arcate e correggere le discrepanze scheletriche.
Questo trattamento è molto simile ad orthotropics. Solo pochi professionisti sono in grado di praticare questo difficile trattamento, perlopiù nel Regno Unito. L’autorità Britannica che rilascia le abilitazioni ha sospeso dalla pratica clinica lo sviluppatore di questo sistema (John Mew). Per tale motivo probabilmente si assisterà ad un declino della popolarità di questa metodica. Di conseguenza parlerò solo della Myofunctional Research.
Cosa comporta il trattamento miofunzionale?
Il trattamento richiede di fare una serie di esercizi, nonché l’utilizzo di una serie di dispositivi preformati, simili a posizionatori un po’ larghi. Non c’è bisogno di rilevare impronte prima della consegna dell’apparecchiatura. Penso che le apparecchiature siano un po’ la versione attualizzata del Frankel, ancora una volta niente di nuovo.
Ci chiedono di fare un enorme sforzo e di accettare l’idea che tale trattamento correggerà la maggior parte dei problemi ortodontici in via di sviluppo, garantendo una soluzione più naturale, rispetto ai trattamenti ortodontici tradizionali.
In qualche modo la teoria è persuasiva. Ad ogni modo, ignora la componente genetica delle malocclusioni, di fondamentale importanza per i trattamenti ortodontici convenzionali. La teoria convenzionale ritiene che alla base della eziologia malocclusioni vi siano componenti genetiche ed ambientali. Ciò significa che l’ortodonzia tradizionale riconosce che vi possa essere una riduzione di spazio per i denti o discrepanze scheletriche. L’ortodonzia mira con il trattamento a creare spazio e/o a correggere o compensare le discrepanze scheletriche.
Funziona?
Non lo so poiché è difficile trovare una ricerca o anche solo casi clinici ben documentati. Caricano molte foto sui loro siti e sulle pagine Facebook per consentire ai loro entusiastici seguaci di commentare.Personalmente ritengo che i risultati siano simili a quelli ottenuti con l’approccio ortodontico tradizionale o mediante le apparecchiature funzionali, e che i risultati rappresentano niente più del normale sviluppo dentale. Ho incollato qui delle immagini.
Dopo aver postato, mi è stato chiesto di rimuovere le foto perché derivano da un gruppo Facebook chiuso (myofunctional orthodontics) Ho cercato dei casi clinici sul sito web della Myofunctional Research, ma non ne sono riuscito a trovare, non so perchè.
Due ricercatori hanno pubblicato ottime ricerche che dimostrano che le apparecchiature possono rivelarsi efficaci. Ne ho già parlato in precedenza. In uno studio, Emina Circic ha dimostrato che gli effetti dei trattamenti miofunzionali erano simili a quanto si poteva ottenere con gli attivatori di Andreasen. Ad ogni modo il grado di collaborazione risultava basso in entrambi i casi. Ad esempio, il 70% dei trattamenti miofunzionali ed il 53% di quelli con l’Andreassen non avevano raggiunto buoni risultati. In un’altra pubblicazione, di Rita Myrlund, risultò che le terapie miofunzionali avevano corretto malocclusioni lievi, ma lo studio era piccolo e con risultati solo a breve termine.
Come possiamo formarci per questo tipo di trattamento?
La formazione si basa su brevi corsi forniti a professionisti interessati.
La loro pubblicità si rivolge normalmente ai dentisti generici, utilizzando selezionati riferimenti bibliografici per sostenere la loro filosofia.I corsi di formazione durano pochi giorni ed i partecipanti possono divenire Membri Myobrace o Professionisti Certificati. Ancora una volta, i dettagli su come si ottengano tali qualifiche non sono chiari. Sembra che dipenda dal numero di pazienti che i professionisti Myobrace trattano.
Cosa ne penso?
Ho fatto il del mio meglio per valutare questo tipo di trattamento e non posso fare a meno di pensare che hanno un certo potenziale.
Sarebbe bello se potessimo avere delle ricerche di alta qualità perché sarebbe una gran cosa se questo semplice trattamento fosse efficace. Ho provato a mettermi in contatto con la Myofunctional Research. Se da un lato sembra che incorragino le cooperazioni, nel momento in cui si pongono domande sui trattamenti, le loro risposte possono essere aggressive. Il principale portavoce è un dentista generico, molto attivo nello scrivere articoli pubblicati su siti web e riviste dentali. Ecco un esempio.
I loro seguaci mi hanno definito preistorico, non aggiornato, uomo della storia, e mi hanno descritto come colui che non capisce. Successivamente eliminano tali conversazioni. Secondo me farebbero molta strada se fossero più aperti sul loro trattamento e se fornissero maggiori informazioni circa il costo, l’onere della cura e la durata del trattamento. Tutto ciò manca nelle loro informazioni.
E’ Olio di serpente ed abusivismo?
Per noi è facile scartare tale tipo di trattamento per mancanza di evidenza di qualità. Ma dobbiamo andarci cauti e ricordare le affermazioni, senza evidenza, sui self legating e su alcuni dei metodi che dovrebbero accelerare i movimenti dentari. E’ chiaro che c’è bisogno che qualcuno faccia ricerche. Sicuramente è giunto il momento che i ricercatori universitari lavorino con la Myofunctional Research e producano un trial. Io non posso farlo avendo quasi terminato la mia carriera universitaria. Ma qualcuno potrebbe farsi avanti e provare a lavorare con loro?
Infine, vorrei porre qualche domanda:
Perché la Myofunctional Research non ha mai fatto un trial sul loro metodo?
Perché i dentisti accettano di proporre e trattare i loro pazienti in assenza di evidenza dell’efficacia del metodo?
Possono i pazienti dare il consenso al trattamento la cui efficacia non è stata dimostrata?
Questi temi saranno oggetto di un altro blog, ma sarebbe interessante ascoltare punti di vista nella sezione commenti di questo post.
Emeritus Professor of Orthodontics, University of Manchester, UK.